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Osservando il cielo di aprile possiamo assistere alla transizione dal cielo invernale a quello estivo.
Nelle prime ore dopo il tramonto possiamo ancora ammirare le costellazioni che hanno dominato il cielo nei mesi precedenti: Orione,
il Toro, i Gemelli, l'Auriga.
Nel contempo, nel cielo orientale, si cominciano a scorgere gli astri che saranno protagonisti della stagione estiva. Al tramontare a
Sud-
corrisponde il sorgere a Nord-
del Bootes.
La Lira è una piccola costellazione composta principalmente da Vega e da 4 stelle vicine ad essa, disposte a parallelogramma.
A Nord-
vertice, molto luminosa, la già citata stella Arturo.
A sinistra del Bootes si può riconoscere una piccola costellazione a forma di semicerchio, la Corona Boreale.
Tra la Corona Boreale e la Lira si trova la debole ma estesa costellazione di Ercole. Per individuarla possiamo prendere a riferimento
il quadrilatero di stelle che ne rappresenta il corpo, mentre le altre stelle che si dipartono sopra e sotto di esso raffigurano gli arti del
famoso eroe mitologico. Ercole è una costellazione molto nota agli astrofili, in quanto in essa si trova M13, un ricchissimo ammasso
stellare (contiene oltre 300.000 stelle!) facilmente individuabile con piccoli strumenti, alla portata quindi anche dei neofiti.
Tornando alle costellazioni zodiacali, mentre nella prima parte della notte tramontano Toro e Gemelli, nel cielo meridionale vedremo in
successione la debole costellazione del Cancro, il Leone -
stella Regolo -
Chi avrà la pazienza di attendere la notte inoltrata potrà scorgere a Sud-
Le costellazioni circumpolari, quelle cioè che si trovano nei pressi del Polo Nord Celeste, caratterizzano costantemente il cielo settentrionale.
L'Orsa Maggiore si trova in un periodo di ottima visibilità, trovandosi alla massima altezza sull'orizzonte ("culminazione").
Ricordiamo il riferimento per trovare la Stella Polare: tracciando una linea, prolungamento del segmento che unisce due stelle dell'Orsa Maggiore,
Merak e Dubhe, troveremo la stella che indica approssimativamente il Nord. Sull'orizzonte settentrionale possiamo ancora individuare Cassiopea,
con la sua inconfondibile forma a "W", e la costellazione di Cefeo.
http://divulgazione.uai.it/index.php/Cielo_di_Aprile_2021
https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=AHnfYLEtgQQ&fbclid=IwAR3P6Jr5_YoJe7EiYJjPqiGupOEND9E6ZsS1L2GgkDE45d9Rlkx_R09A5GA
La Costellazione del Mese: La Vergine
La Vergine domina i cieli da Marzo fino a Luglio, e contiene al suo interno alcune stelle molto luminose.
Con un'estensione di 1294 gradi quadrati di volta celeste, è la seconda costellazione più estesa del cielo, dopo l'Idra, é una
costellazione dello zodiaco. Si trova tra il Leone ad ovest e la Bilancia ad est.
La costellazione della Vergine è associata al periodo dei raccolti, come la mietitura (da cui deriva il nome della stella "Spica",
visibile dopo il tramonto verso ovest in estate) e la vendemmia (da cui deriva, ad esempio, il nome della stella "Vindemiatrix",
che 2000 anni fa, a causa della precessione degli equinozi, precedeva il sorgere del Sole nel mese di settembre).
Le stelle più importanti della Vergine sono:
-
circa 250 anni luce, il suo significato è : "spiga di grano della Vergine", in riferimento alla pianta che la Vergine regge in mano
nelle rappresentazioni canoniche del personaggio dello zodiaco. Si presenta come una stella di colore azzurro molto intenso
facilmente individuabile nel cielo seguendo l'arco formato dalla coda dell'Orsa Maggiore fino ad Arturo (α Bootis), e proseguendo
per un tratto in linea retta fino a Spica.
-
Il nome Porrima deriva dal latino e si riferisce ad una dea della mitologia romana, invocata per la prevenzione e la protezione dei parti
dei nascituri. La stella era conosciuta come Prorsa e Prosa nel II secolo.
-
102 anni luce. Il nome Vindemiatrix significa "la vendemmiatrice" ed è la traduzione latina del greco Protrugeter, durante l'Impero
Romano, era conosciuta come Vindemiator, Vindemitor e Provindemiator; a quei tempi sorgeva alle prime luci dell'alba verso la fine
di agosto e per questo segnava il momento della vendemmia. A causa della precessione degli equinozi la stella non sorge più a
quell'ora alla fine di agosto, il suo posto è oggi occupato dalle stelle della costellazione del Leone.
Secondo una versione, la costellazione raffigura Astrea, la vergine figlia del dio Zeus e della dea Temi. Astrea era conosciuta
come la dea della giustizia (e per questo, lo strumento della giustizia, la Bilancia, si trova lì vicino). Secondo la leggenda,
essa amministrava il mondo in modo saggio, finché gli uomini diventarono così intrattabili che si ritirò nei cieli in disgusto.
Un altro mito associato al segno della Vergine è quello di Demetra e Persefone
Demetra, figlia di Rea e Crono era la sorella maggiore di Zeus con il quale concepì Persefone.
Demetra era la dea dell'agricoltura, aveva governo sulle messi e la fertilità dei campi e sotto il suo sguardo amorevole e la
sua cura, la Natura cresceva ricca e rigogliosa.
Ade voleva Persefone in moglie e chiese a Zeus di concedergliela, ma lui rispose che Demetra non avrebbe mai accettato di
separarsi dalla figlia e di saperla costretta nel Tartaro, quindi suggerì ad Ade di rapirla all’insaputa della madre.
Persefone venne rapita e portata nel regno sotterraneo di Ade. Demetra, non trovando più la ragazza si vestì a lutto e abbandonò
l'Olimpo incominciando a girare per il mondo alla ricerca della figlia urlando la sua disperazione.
Infine, esausta dalle inutili ricerche, chiese dove fosse Persefone e il Sole le disse che la figlia non si trovava nella Terra, ma era
stata ceduta in sposa al Dio degli Inferi. Demetra, sdegnata per l'azione di Zeus, si rifiutò di ritornare sull'Olimpo finchè la figlia
non fosse riportata a lei. Nel frattempo la Natura iniziò a deperire e morire.
Zeus cercò di far riconciliare Ade e Demetra per evitare la fine del genere umano ordinando al dio di restituire Persefone a patto
che la giovane non si fosse nutrita di nessun cibo, poiché chi mangia qualcosa nel Tartaro, è costretto a rimanervi per l'eternità.
Ade non si oppose all'ordine ma escogitò un sistema per tenerla con sé; poiché Persefone non aveva mangiato niente dal momento
del suo rapimento, le offrì una melagrana in modo che potesse mangiare qualcosa prima di tornare dalla madre.
Tornata da Demetra e interrogata se si fosse cibata di qualcosa, Persefone disse di aver mangiato solo sei chicchi di melagrana.
A quel punto si scatenò nuovamente l'ira di Demetra, quindi Zeus propose un nuovo accordo:dato che Persefone non aveva mangiato
un frutto intero sarebbe rimasta nell'oltretomba solamente per un numero di mesi equivalente al numero di semi da lei mangiati, potendo
così trascorrere con la madre il resto dell'anno; avrebbe trascorso così sei mesi con il marito negli Inferi, e sei mesi con la madre sulla Terra.
La proposta fu accettata da entrambi. Da allora, quando Persefone torna sulla Terra durante la primavera e l'estate, Demetra è piena
di gioia e la Natura gioisce con lei, mentre in autunno e in inverno, quando ridiscende negli Inferi dallo sposo, Demetra si tormenta e tutto
in Natura appassisce e muore.
Oggetti del periodo vicini alla Vergine